I titoli per accedere al concorso per gli “Idr”

I titoli per accedere al concorso per gli “Idr”


Dopo oltre tre anni dalla firma della nuova Intesa (DPR del 2012) che ha stabilito di regolarizzare o conseguire i nuovi titoli entro il 31 agosto 2017, ancora circolano interpretazioni che sembrerebbero suggerire, in modo velato, la necessità per tutti gli attuali incaricati annuali di religione di conseguire un nuovo titolo entro l’a.s. 2016/2017.
Premetto, prendendo a prestito uno slogan pubblicitario per un biscotto gelato “two gusti ‘s megl’ che one”, che avere due titoli valutabili è meglio che averne uno solo, avere un titolo aggiuntivo è infatti utile per la propria professionalità, e inoltre i nuovi titoli (tranne il baccalaureato e l’attestato di seminario maggiore) permettono, avendone i requisiti, di partecipare al concorso per dirigente scolastico.
Detto questo, è bene chiarire che l’Intesa del 2012 ha voluto anche definire come regolarizzare i precedenti titoli previsti dal DPR 751/1985 (Vecchia Intesa) entro il 31 agosto 2017. In estrema sintesi chi è in possesso dei titoli previsti dall’Intesa del 1985 e ha svolto un anno di servizio tra l’a.s. 2007/2008 e l’a.s. 2016/2017, risulta in regola con la richiesta dei nuovi titoli dal 1° settembre 2017. Per comodità dei lettori, riporto un diagramma di flusso che permetterà ad ognuno di capire se all’inizio del 1° settembre 2017 sarà in possesso dei nuovi titoli previsti dal DPR 175/2012.
Certamente l’«elaborato testo», nella parte sui titoli, si sarebbe potuto scrivere in maniera più semplice e chiara, come quello qui proposto, e magari avrebbe accorciato di un paio di pagine il testo. Ma tant’è: evidentemente s’è voluto scegliere una formulazione più faticosa.
Altra questione è quella - molto spesso ribadita - sintetizzabile nel seguente pensiero: “In merito ad un futuro concorso per gli idr la situazione è un po’ complessa, visto che i nuovi titoli di accesso per insegnare religione entreranno in vigore dal 1° settembre 2017 (… ). In Italia a in Europa, da molti anni per poter affrontare un concorso pubblico è necessario possedere la laurea magistrale. Questa discrepanza non è di poco conto, poiché si deve capire come possono essere valutati i vecchi titoli” .
La complessità cui si fa cenno non esiste. Infatti, al 1° settembre 2017 ci saranno incaricati annuali di religione che avranno regolarizzato la propria posizione sui titoli, che, ricordiamo, sono riconosciuti dai giudici amministrativi come titoli di livello universitario, oppure avranno un nuovo titolo. Chi avrà, pertanto, regolarizzato i vecchi titoli (cioè chi li ha convalidati attraverso lo svolgimento di un anno di servizio) sarà considerato anche in possesso dei titoli previsti dalla nuova Intesa (DPR 175/2012) e quindi nella possibilità di accedere al concorso.
La decisione di come valutare i vecchi titoli regolarizzati e i nuovi titoli, non richiede una riflessione di durata annuale. Inoltre, essendo già stati attivati i nuovi percorsi di laurea in scienze religiose (3+2) sin dal 2008/2009, è chiaro che moltissimi incaricati di religione risulteranno in possesso dell’unico nuovo titolo. Infatti, il baccalaureato c’era prima e c’è adesso, la licenza c’era prima e c’è adesso, il dottorato c’era prima e c’è adesso, il corso di seminario maggiore c’era prima e c’è adesso (ma questo non è un titolo di livello universitario). Tutti gli incaricati annuali attualmente in servizio e in possesso dell’idoneità potranno partecipare al prossimo concorso per l’insegnamento della religione. Nessun timore quindi: l’indizione del bando di un nuovo concorso, che deve essere svolto assieme a quello dei docenti di altre discipline, troverà gli insegnanti di religione in possesso dei titoli richiesti.

Orazio Ruscica

 

Snadir – Professione i.r. – 21 marzo 2016, ore 14.00

 

;