L’ORIENTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA TRA PROBLEMI E PROSPETTIVE
Non sono sufficienti le iniziative di orientamento a fine ciclo scolastico. È necessario promuovere, a cominciare dalla scuola secondaria di primo grado, un insieme di attività che aiutino gli studenti ad “investigarsi”, cioè a scoprire quali possono essere le proprie attitudini, le proprie predisposizioni, le proprie preferenze
Orientarsi vuol dire sapere dove andare, sapere quale è la destinazione di un percorso. Se parliamo di orientamento nella scuola, il riferimento legislativo è il D.M.487/97 che lodefinisceuna “attività funzionale delle scuole di ogni ordine e grado” e “parte integrante dei curricoli di studio”… “affinché (le studentesse e gli studenti) possano essere protagonisti di un personale progetto di vita e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile”.
Ma sorge spontanea una riflessione: quanto è stato recepita e messa in pratica questa indicazione che pure risale a più di 10 anni fa?
Molto spesso nelle nostre scuole si parla di orientamento solo alla conclusione dei cicli scolastici e vengono promosse diverse attività per aiutare studenti e famiglie nella scelta della scuola o del corso di studi successivo. Vengono così organizzati incontri di presentazione dei diversi corsi di studio attraverso la presenza di docenti o di professionisti del settore che presentano le proprie attività; si diffondono i calendari dei cosiddetti “open days” cioè giornate di apertura durante le quali i futuri alunni possono prendere confidenza con luoghi, persone e attività o discipline che sono peculiari di quell’ambito scolastico; sono possibili anche attività laboratoriali per verificare concretamente quanto sia previsto nei piani di studio; si potenziano gli incontri con le famiglie ed i colloqui personali tra docenti e genitori; ogni anno viene pubblicato il libro che presenta i piani di studio di tutte le facoltà; sono invitati ex-studenti che possono presentare la propria esperienza e fornire indicazioni pratiche alle future matricole; agli alunni vengono somministrati test che possano fornire indicazioni più precise su attitudini e preferenze.
Non possiamo poi sottovalutare la conoscenza che l’insieme dei docenti può raggiungere nei confronti degli studenti, ma sottolineo il carattere di collegialità di questo giudizio proprio perché esso non sia troppo legato ai soli giudizi di merito acquisiti nelle diverse discipline. I docenti dovrebbero imparare a non fermarsi alle sole valutazioni ottenute, ma a formulare un giudizio globale soprattutto tenendo conto che gli anni della scuola superiore sono quelli dei maggiori cambiamenti e della più profonda maturazione.
Tutte queste iniziative, pur molto utili, rischiano però di essere esterne al processo di maturazione e di conoscenza di sé indispensabile perché lo studente arrivi davvero a formulare un proprio progetto di vita. È necessario promuovere, a cominciare dalla scuola secondaria di primo grado, anche un insieme di attività che aiutino gli studenti ad “investigarsi” cioè a scoprire quali possono essere le proprie attitudini, le proprie predisposizioni, le proprie preferenze. Non si tratta di inventarsi nuovi programmi ma di promuovere diverse modalità di svolgere attività trasversali a tutte le discipline, di ampliare i laboratori per non sminuire le capacità manuali, musicali o artistiche in senso lato spesso relegate in second’ordine nelle attività scolastiche. Manca un progetto unico che finalizzi e riunifichi tutti i tentativi di ampliamento delle nostre offerte formative.
Iniziare questa conoscenza di sé permette di scegliere con maggior consapevolezza l’indirizzo di studi più adatto e più facilmente condurrà a quelsuccesso scolastico tanto desiderato che, affiancato alle conoscenze del territorio dove si vive e della sua economia, alle esigenze del mercato, alla consapevolezza di nuovi sbocchi professionali, diventerà un aiuto concreto alla realizzazione di quel progetto di vita a cuiogni nostro studente aspira.
Giovanni Palmese
Snadir - mercoledì 6 febbraio 2008