Emendamento Toccafondi (Italia Viva): un testo completamente da rifare
L’esame degli emendamenti presentati al Decreto scuola è iniziato stamattina 18 novembre in VII Commissione istruzione alla Camera. Di seguito, il testo proposto dai parlamentari Toccafondi, Anzaldi, D’Alessandro, Librandi (Italia Viva):
Art. 1-bis (Disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente di religione cattolica)
1. Il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, previa specifica intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, è autorizzato a bandire entro il 2020 un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede saranno vacanti e disponibili negli anni scolastici del 2020/2021 al 2022/2023.
2. Una quota, non superiore al trentacinque per cento, dei posti della procedura di cui al comma 1 sarà riservata al personale docente di religione cattolica in possesso dell’idoneità diocesana che ha svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
3. Nelle more dell’espletamento della procedura concorsuale di cui al presente articolo, continuano a essere effettuate le immissioni in ruolo dallo scorrimento delle graduatorie di merito di cui all’articolo 9, comma 1 del D.D.G. del 2 febbraio 2004, pubblicato sulla G.U. n.10 – 4° serie speciale – del 6 febbraio 2004, con cui è stato indetto un concorso riservato per esami e titoli, a posti di insegnante di religione cattolica compresi nell’ambito territoriale di ciascuna diocesi, nella scuola dell’infanzia, elementare, media e secondaria di secondo grado.
Con l’emendamento n. 1052 i parlamentari Toccafondi, Anzaldi, D’Alessandro, Librandi (Italia Viva) propongono un concorso ordinario per gli insegnanti precari di religione da bandire entro il 2020, previa specifica intesa con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Una quota non superiore al 35% dei posti disponibili e messi a concorso sarà riservata ai docenti che abbiano già svolto almeno tre anni di servizio.
Nelle more dell’espletamento della procedura concorsuale “continuano” ad essere effettuate le immissioni in ruolo dallo scorrimento delle graduatorie di merito di cui al D.D.G. 2 febbraio 2004.
I deputati proponenti l’emendamento non prendono neppure in considerazione la possibilità di un concorso straordinario così come disposto per i precari delle altre discipline e ritengono, erroneamente, che al momento si facciano immissioni in ruolo attingendo allo scorrimento della graduatoria di merito del concorso del 2004.
Insomma, un emendamento approssimativo che non risolve il problema del precariato degli insegnanti di religione. I precari che insegnano religione non hanno assolutamente bisogno di una quota riservata in un concorso ordinario.
Riguardo, infine, agli emendamenti 1.059 [Aprea, Zangrillo, Casciello, Marin, Minardo, Palmieri, Ruffino, Saccani Jotti (FI)], 1.02 [Mollicone, Frassinetti, Bucalo (FdI)] e 5.04 [Mollicone, Bucalo, Frassinetti, Rizzetto (FdI)] - che riprendono l’emendamento proposto dall’Anief - ne abbiamo già dato una valutazione negativa per i contenuti carenti e contraddittori e per l’elaborazione in modo approssimativa .
Snadir - Professione i.r. - 18 novembre 2019, h.18,27