
19 marzo: “La Memoria delle vittime di mafia e i loro familiari”
Si è tenuto questa mattina, in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, l’evento online dal titolo “La Memoria delle vittime di mafia e i loro familiari”, organizzato dal CELM (Comitato Europeo Legalità e Memoria) in collaborazione con lo Snadir e con l’IIS M. Polo-R. Bonghi” di Assisi e con la partecipazione di ADR (Associazione Docenti per la Ricerca e la Formazione).
L’evento, moderato dal giornalista Lucio Raspa, è stato aperto dai saluti dei rappresentanti delle Istituzioni, cui hanno fatto seguito gli interventi del prof. Carlo Menichini, Dirigente scolastico del Polo-Bonghi, di Orazio Ruscica, Segretario nazionale SNADIR, di Pippo Di Vita, Presidente CELM e di Marisa Scivoletto, Direttrice ADR.
“Lo spirito di questa giornata – ha dichiarato Orazio Ruscica – nasce dal racconto di un dolore, un dolore privato e collettivo, intimo eppure universale. Quel dolore è ormai legato indissolubilmente alla memoria della nostra comunità, fa parte di noi, dei principi sani e dei valori che ci legano in quanto esseri umani: il riguardo per il bene comune, il profondo rispetto per la legalità e per la cittadinanza responsabile, la fedeltà ai principi di libertà, giustizia sociale, democrazia e pluralismo, il rispetto dell’altro.”
Sull’importanza del rispetto per l’altro ha insistito anche il Prof. Pippo Di Vita, che ha ricordato gli insegnamenti del suo collaboratore e amico Don Pino Puglisi, tra questi: “la grandezza di conoscere bene sé stessi, capirsi, per poi offrirsi agli altri”.
La celebrazione ha visto il suo momento più alto quando l’accompagnamento musicale del trombettista Matteo Ciancaleoni, ha guidato la scopertura della Lapide del monumento alle Vittime di mafia dell’Istituto Polo-Bonghi di Assisi, cui è seguita la lettura dei nomi delle vittime di mafia a cura dagli studenti di scuola primaria dell’Istituto. Un gesto simbolico che ha voluto sottolineare la continuità della memoria e dei valori delle vittime di mafia per il futuro delle nuove generazioni, la cui dote è stata rafforzata dalla presenza dei familiari all’evento: Graziella Accetta Domino (madre di Claudio Domino, 11 anni) Carmen Bertuccio (figlia di Antonio) Claudio Burgio (figlio di Giuseppe La Franca) Antonio Castelbuono (figlio del vigile Salvatore) Giovanni Chinnici (figlio del giudice Rocco) Michele Costa (figlio del giudice Gaetano) Cesare Malvestuto (collaboratore di Vito Ievolella) Carmine Mancuso (figlio del maresciallo di polizia Lenin) Adriana Musella (figlia di Gennaro) Francesco Nuccio (figlio dell’artificiere Pasquale) Andrea Piazza (fratello del poliziotto Emanuele) Placido Rizzotto (nipote del sindacalista Placido) Antonio Scaglione (figlio del giudice Pietro) Massimo Sole (fratello di Giammatteo).
Il programma ha visto inoltre gli interventi dei Testimoni di legalità Paolo Borrometi, Giovanni Perna e Giovanni Taormina.
A fare da filo conduttore a tutti gli interventi: la memoria e il racconto privato e collettivo, perché – come ha ricordato Marisa Scivoletto – “la memoria deve abitare la nostra storia per far sì che i ragazzi e le ragazze di oggi, che saranno gli adulti di domani, sappiano da che spalle farsi sorreggere per restare in alto, per guardare lontano”.
È possibile rivedere l’evento sulla pagina Facebook Snadir Nazionale oppure sul canale YouTube di Snadir TV
Snadir - Professione i.r. - 19 marzo 2021