
martedì 8 dicembre 2015
“Andiamo a realizzare il BELLO!” è il tema del settimo congresso Nazionale dello Snadir. Un tema che toglie il fiato se si pensa alla responsabilità rivestita dai 133 delegati provenienti da tutte le regioni.
“Andiamo a realizzare il BELLO!” è il tema del settimo congresso Nazionale dello Snadir. Un tema che toglie il fiato se si pensa alla responsabilità rivestita dai 133 delegati provenienti da tutte le regioni.
Il delegati hanno argomentato la relazione del Segretario Nazionale, proiettando la propria esperienza sindacale sul territorio di appartenenza. Fare sindacato è prendersi cura del docente – così sottolinea Maricilla Cappai Coordinatrice Snadir Sardegna – per ritrovare l'anima del docente, per promuoverci e promuovere il sindacato sul territorio e ai nuovi docenti di religione.
Il compito del sindacato per i prossimi quatto anni, è stato più volte sottolineato, è quello di realizzare un gruppo coeso di persone che abbiano come obbiettivo la piena realizzazione della giustizia, nell'equiparazione dei docenti di religione a tutti gli altri docenti. Significativo a questo proposito è stato l'intervento di Domenico Pisana, socio fondatore dello Snadir, con la Revisione del Concordato e la prima Intesa nel 1985 obiettivo era “scatechizzare” l'ora di religione per farla diventare un'ora di cultura religiosa, valorizzando contestualmente l'insegnante di religione, oggi a distanza di trent'anni, avendo raggiunto l'obiettivo culturale, attraverso sistemi ibridi, tra il detto e non detto, sembra ritornare indietro, ritornare ad una marginalizzazione della disciplina e soprattutto dell'insegnante di religione. Sulla stessa linea di analisi si pone l'intervento di Marisa Scivoletto della Segreteria Nazionale: il Congresso non deve essere il punto di arrivo, bensì sarà necessario uscire fuori e farsi sentire! Avere il coraggio delle nostre azioni e farsi sentire.
È importante dunque l'azione, ma anche riscoprire la propria identità sindacale – così invita Giovanni Palmese segreteria nazionale e coordinatore regione Emilia Romagna – perchè è assurdo parlare di una scuola inclusiva, di una scuola che sa integrare culture e diversità, ma che contestualmente marginalizza una disciplina creando due figure di docenti.
Affinché le istituzioni non si dimentichino di noi, o meglio, non continuino ad ignorarci, sarà necessario lavorare su diversi aspetti, innanzitutto essere uniti nell'azione sindacale, partendo dalla realtà locale: acquisire credibilità sul territorio, creare reti di confronto e presenza qualificata ai tavoli tecnici degli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali – è l'invito di Domenico Zambito, coordinatore Snadir Veneto – inoltre sarà necessario prendere contatti con i politici locali e presentare a loro, per primi, le nostre istanze.
Per tutti i delegati, in modo particolare coralmente richiesta è stata, la necessità di creare un piano di formazione sindacale per macro regioni o province; una formazione che non interessa solo quelle tematiche specifiche, utili alla consulenza agli insegnanti di religione, ma una formazione strutturale e completa su tutta la legislazione scolastica – sottolinea Giuseppe Favilla, segretario di Bergamo - seria, che crei competenze da poter mettere a disposizione di tutti, docenti di religione e non.
Affinché l'azione sindacale possa diventare più incisiva sul territorio il delegato Morales della Segreteria di Palermo, propone una partnership con le associazioni ecclesiali dove, di solito, sono presenti la maggioranza degli I.d.R.C., ma soprattutto continuare la battaglia per la classe di concorso, vero snodo della questione: ciò permetterebbe di limitare quelle esclusioni che ad oggi penalizzano su più versanti la nostra categoria di docenti.
Molti dei delegati hanno guardato al futuro dello Snadir, al bello da realizzare, e in quest'orizzonte si pone la questione dei docenti di religione assunti su posto comune nella fase C prevista dal governo: per la maggior parte di loro è stato proprio lo snadir a guidarli, ad assisterli nelle compilazioni di aggiornamento delle domande, che negli anni sono passati dal cartaceo al digitalizzato, è stato presente anche, in talune circostanze, nel momento della firma e della scelta della sede da parte del neo immesso in ruolo, per questi docenti lo Snadir dovrà continuare ad esserci – così sottolinea Giuseppe di Resta Segretario di Latina – occasione per avere un nuovo bacino di utenza.
Claudio Guidobaldi, Coordinatore Snadir Lazio, utilizza parole dure contro il Governo, che continua a non ascoltare le istanze dei docenti, un Governo che non ascolta deve essere abbattuto ed i sindacati non devono avallarne le scelte. Motivo per cui è assolutamente necessario crescere: i numeri ad oggi non ci rendono davvero rappresentativi ed incisivi, è necessario raddoppiare gli iscritti in tempi brevi, aprendo le porte a chi condivide la nostra lotta.
Oltre all'azione di assistenza, tutela giuridico e amministrativo, si è posto l'accento anche alla dimensione formativa, didattica dell'insegnante e dell'insegnamento della religione, che è presente nel curricolo verticale del primo ciclo nell'aria linguistica, storica, artistica ed espressiva – sottolinea Davide Monteleone, Segretario di Taranto- ma ciò non basta, è indispensabile, oggi più che mai, un progetto culturale per l'IRC; necessità che è presente nel silenzio assordante della Legge 107/2015, dove né l'IRC né l'IdRC è presente!
Circa un terzo dei delegati è intervenuto al momento di discussione; tutti hanno sottolineato la necessità di essere maggiormente presenti sul territorio e di attuare sinergiche azioni di lotta affinché l'insegnamento della religione e i docenti non siano marginalizzati e ridotti al silenzio.
A conclusione degli interventi, il Segretario Nazionale uscente, Orazio Ruscica, ha sintetizzato le questioni focalizzando l'attenzione su alcune questioni sollevate, ma anche sui successi sindacali che negli anni, talvolta attraverso azioni giudiziarie, lo Snadir ha raggiunto.
Innanzitutto è necessaria una gradualità nell'azione sindacale – sottolinea Orazio Ruscica – attraverso rapporti di dialogo e tavoli di confronto è possibile raggiungere i nostri obiettivi.
Riprendendo la preoccupazione di un delegato, relativamente il tavolo tecnico istituito dal MIUR, per lo studio della questione religiosa in Italia, il Segretario Nazionale uscente, sottolinea l'importanza che può significare per la nostra categoria: innanzitutto lo scenario religioso italiano nei prossimi 10 anni, che di certo sarà diverso da quello attuale. Basti pensare all'aumento del fenomeno immigratorio negli ultimi anni, che ha portato in Italia centinaia di migliaia di uomini e donne provenienti da altre culture e per lo più da altre religioni. L'Associazione Docenti di Religione -invita Orazio Ruscica – dovrebbe farsi carico e contestualmente aprire uno spazio di confronto con la Commissione del MIUR, affinché possa essere portata sullo stesso tavolo tecnico la questione di migliaia di IdRC a tempo determinato (circa 12000).
Questione che non deve rimanere oscura anche all'altro polmone, diverso dal sindacato, della categoria e dell'insegnamento della religione: la Conferenza Episcopale Italiana. L'incontro con il Presidente della CEI è stato improntato, in un clima di confronto e ascolto reciproco, proprio sulle preoccupazioni del futuro dell'IRC e degli IdRC. Sarà di certo necessario un ripensamento della suddivisione prevista dalla Legge 186/2003 dell'organico in 70% a tempo indeterminato e il restante a tempo determinato. Preoccupazione del Sindacato e della CEI per i prossimi anni dovrà essere quello di assicurare a tutti contratto a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda i successi, continua il Segretario Nazionale uscente, non possiamo non prendere atto dei voti ottenuti da soli nelle scorse elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), voti provenienti non solo dai nostri iscritti, ma anche da chi, condivide le nostre istanze: 9500 voti che, se uniti a quelli della altre Strutture Organizzative Autonome della FGU, avrebbero di certo permesso l'elezione di due rappresentati al CSPI, ciò non è stato possibile nonostante il nostro invito ad unire le forze. Inoltre non possiamo non ricordare gli altri successi all'interno della scuola, come il voto determinante e il credito scolastico nella secondaria di secondo grado.
Impegnativo nel prossimo quadriennio sarà l'obiettivo per tutto il Sindacato, una crescita costante su più versanti: competenze, formare sindacalisti capaci di dare consulenza qualificata; rappresentatività, aumentare gli iscritti, raddoppiarli per essere sempre più incisivi nei tavoli tecnici; sinergia, collaborare tra segreterie mettendo a disposizione l'un dell'altro le proprie competenze; riconoscimento, scendere ancora una volta in piazza per portare, insieme, le nostre istanze e costruire un mondo più giusto, in altre parole... Realizzare il Bello!
Giuseppe Favilla
Consigliere Nazionale
Segretario Provinciale Bergamo