giovedì 24 marzo 2016

LE MOTIVAZIONI PER UN NUOVO CONCORSO PER GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

 Da certi ambienti e da certi se dicenti sindacati arriva insistente il rifiuto di un nuovo concorso, la “non opportunità”, poiché a dire di questi non è necessario perché gli incaricati annuali sono “come” di ruolo.
Ebbene mai nulla di così falso e insensato è stato mai detto.


 di Giuseppe Favilla
Coordinatore Regionale 

di Giuseppe Favilla 

Da certi ambienti e da certi se dicenti sindacati arriva insistente il rifiuto di un nuovo concorso, la “non opportunità”, poiché a dire di questi non è necessario perché gli incaricati annuali sono “come” di ruolo.

Ebbene mai nulla di così falso e insensato è stato mai detto. Tutti i docenti incaricati annuali, a parte i benefici economici e un paio di diritti sui permessi, non hanno nulla che possa essere equiparato ad un docente di ruolo. Basti pensare quando un Incaricato Annuale voglia accedere ad un finanziamento o stipulare un mutuo, nel 99% dei casi il rifiuto è assicurato, se non offri garanzie oltre il proprio stipendio. Basti pensare alla discrezionalità del delegato del vescovo per la scuola e/o l'IRC nell'assegnare o togliere le ore, nell'individuare questo o quel docente, questa o quell'altra scuola... oppure semplicemente una diminuzione strutturale delle ore. L'incaricato annuale è il primo a saltare. Così anche nel momento in cui le questioni della vita di qualcuno improvvisamente muta e viene a mancare l'idoneità: il docente si ritrova senza lavoro e senza più un futuro. Finché si è giovani ci si può rimettere in gioco, soprattutto se non si ha famiglia, ma superati i 35 anni e forse anche prima, dopo anni di IRC chi riuscirà a ricollocarsi in un ambiente lavorativo che chiede altre competenze? Credetemi è una tragedia. Tragedia che ho visto negli di chi a quarant’anni, senza diritto di replica, non è stato confermato nell’incarico.

Lo Stato, una volta assunto il dipendente, lo tutela. La stessa Legge 186/2003 all’art. 4 comma 3 afferma “L'insegnante di religione cattolica con contratto di lavoro a tempo indeterminato, al quale sia stata revocata l'idoneità, ovvero che si trovi in situazione di esubero a seguito di contrazione dei posti di insegnamento, può fruire della mobilità professionale nel comparto del personale della scuola, con le modalità previste dalle disposizioni vigenti e subordinatamente al possesso dei requisiti prescritti per l'insegnamento richiesto, ed ha altresí titolo a partecipare alle procedure di diversa utilizzazione e di mobilità collettiva previste dall'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.

Già solamente avere la possibilità di usufruire di mobilità professionale o essere utilizzato su posto diverso dall’insegnamento, come per esempio Assistente Amministrativo, è già un motivo di serenità e di certezza per il proprio futuro.

Se poi vogliamo metterlo dal punto di vista delle prospettive di carriera, di certo il docente a tempo indeterminato in possesso dei titoli idonei, può partecipare ai concorsi riservati al personale di ruolo: dirigente scolastico, dirigente tecnico etc. Inoltre se vuole può usufruire del congedo retribuito per il dottorato, non dovrà certo ricorrere al Giudice del Lavoro per vederselo riconosciuto, ma dovrà seguire la semplice procedura di richiesta secondo le modalità previste. Tutto ciò a beneficio sia del docente, sia dello Stato  e, naturalmente, per la qualità dell’insegnamento stesso!

All’interno della stessa scuola potrà essere utilizzato ed impegnarsi con certezza, poiché l’utilizzo presso altra scuola avviene su richiesta dell’interessato, così come previsto nei CCNI sulla mobilità.

Ebbene questi sono alcuni dei vantaggi, ma sono innumerevoli, e rappresentano un diritto indiscusso!

Domando a te che leggi, che beneficio ne trae lo Stato e chi è preposto ad attuare l’Intesa, lasciando i docenti a tempo determinato?

L’incaricato annuale gode, in virtù della Delibera CEI n. 40 del 1990, dell’Idoneità permanente. Che senso ha non rendere permanente, cioè a dire, a tempo indeterminato il posto occupato dall’Incaricato Annuale?

Una Legge c’è, esiste ed è la 186 del 2003 e questa Legge deve essere applicata subito, senza più ritardi, senza sé e senza ma… chi pensa che sia “non opportuno” un concorso è contro i principi della Costituzione, per chi appartiene agli organi di Governo; è contro il Magistero della Chiesa per chi appartiene al mondo curiale.

Invito calorosamente tutti, governanti ed ecclesiastici, all’attenta lettura della Laborem Exercens di S. Giovanni Paolo II e di porsi in serio discernimento, valutando fino in fondo le VERE motivazioni e non solo affermare l’assoluta discrezionalità del “rapporto di lavoro”, che può far intendere ad un laico qualsiasi, che la discrezionalità sia un altro modo per dire “raccomandato” o, peggio, comportamento “mafioso”. È giunto il tempo di abbandonare idee e posizioni che puzzano di stantio e di porsi al fianco dei docenti Incaricati Annuali, veri precari, affinché dopo 14 anni dal primo ed unico concorso, si possa svolgere un secondo, e poi un terzo, un quarto a scadenza triennale così come la Legge dello Stato, sia essa di natura speciale o specialissima, ha sancito.



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