Il TFR è meglio di Espero, ma il TFS è ancora meglio

Il Prof. Scienza al Corso di Formazione Quadri dello Snadir
“Il TFR è meglio di Espero, ma il TFS è ancora meglio”

  

   Mobilità e previdenza integrativa sono stati gli attualissimi argomenti al centro dell’incontro fi formazione  dei quadri sindacali dello Snadir tenutosi giovedì 10 gennaio, presso l’Hotel Artemide  di Roma.
   Presenti i segretari provinciali ed i componenti della Segreteria Nazionale, in mattinata il Prof. Soccavo ed il Prof. Ruscica hanno presentato la normativa sulla mobilità, mentre nel pomeriggio il
Prof. Beppe Scienza dell’Università di Torino è intervenuto sul tema della previdenza integrativa.
   Circa il primo argomento si è evidenziato che, a partire da oggi, anche gli Idr possono fare pieno riferimento alle norme ministeriali e contrattuali sulla mobilità, sia quella professionale-intersettoriale che quella territoriale.
   Le procedure risultano sostanzialmente analoghe a quelle previste per gli altri docenti, fatta salva la necessità del possesso della idoneità rilasciata dall’ordinario della diocesi di destinazione nel caso di richiesta di passaggio a diocesi diversa, nella stessa regione o in altra regione.
   Tenuto conto che per gli Idr la scadenza per la presentazione della domanda è rinviata al prossimo mese di aprile, le segreterie provinciali Snadir attiveranno assemblee sindacali e incontri di consulenza per guidare i colleghi nella compilazione della modulistica che il Ministero provvederà, nelle prossime settimane, a produrre. Nel frattempo lo Snadir ha elaborato una propria proposta di modulistica che sottoporrà all’attenzione dei funzionari ministeriali competenti. 
   Nel pomeriggio il Prof. Beppe Scienza nella sua relazione ha evidenziato pregi e limiti della previdenza integrativa.  Il titolo della sua relazione “Obiettivo sicurezza. Il TFR è meglio di Espero, ma il TFS è ancora meglio” ha messo in risalto come i lavoratori- benché sia stata attuata una informazione nella quale sono stati enfatizzati solo i vantaggi dell’adesione alla previdenza integrativa - di fatto non si sono ritenuti convinti fino in fondo,  tenuto conto che le adesioni sono risultate di gran lunga al di sotto delle aspettative.
   Il contributo dell’1% da parte dello Stato, nel caso del fondo Espero, non è stato sufficiente per sollecitare una significativa adesione e, d’altra parte, le simulazioni proposte nei mesi che hanno preceduto la scadenza per l’adesione al fondo, da parte dei sindacati, non hanno convinto in quanto le variabili in gioco risultano rilevanti (tasso di inflazione nei prossimi anni, evoluzione della legislazione in materia previdenziale, costi di gestione). In economia le previsioni non possono essere effettuate sui tempi lunghi: infatti  le attese - necessarie per giungere ad un  rendimento degli accantonamenti - che Espero chiede ai dipendenti  (soprattutto ai più giovani) non sono risultate molto convincenti.
   I lavori della Formazione si sono conclusi con uno scambio di analisi ed opinioni tra tutti i presenti, cosa che sicuramente ha arricchito il patrimonio dei  Referenti Sindacali territoriali dello Snadir.
  

Rossella Sudano

 

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Snadir - sabato 12 gennaio 2008
 

 

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