VISITE FISCALI E FASCE DI REPERIBILITA’: IL GOVERNO FA MARCIA INDIETRO

VISITE FISCALI E FASCE DI REPERIBILITA’: IL GOVERNO FA MARCIA INDIETRO

 

   Avevamo visto giusto quando, a suo tempo, avevamo espresso il nostro dissenso dall’operato del  ministero della Funzione Pubblica che  aveva emesso la circolare n° 8 del 5.9.08 per meglio chiarire l’art. 71 della legge 133/2008: sembrava proprio che, per punire i docenti colpevoli di “malattia”, si volesse attribuire loro una sorta di “arresto domiciliare” prolungando le fasce di reperibilità in occasione della visita fiscale.
   Evidentemente il coro di critiche è stato più vasto del previsto, visto che il governo ha fatto marcia indietro: infatti il decreto legge approvato venerdì 26 giugno 2009 (il cosiddetto provvedimento anticrisi) ha reintrodotto il vecchio orario di reperibilità da rispettare nei giorni di malattia, cioè dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; di conseguenza cade l’obbligo di farsi trovare in casa dal medico fiscale fra le 8 e le 13 e tra le 14 e le 20.
   Non solo. Per effetto delle modifiche apportate, viene definitivamente chiarito che la certificazione della malattia può farla anche il medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale; inoltre si chiarisce che i costi delle visite fiscali sono a carico delle ASL (e non dei dissestati fondo-cassa delle amministrazioni scolastiche) e  viene abrogato il comma 5 dell’art. 71 che assoggettava tutte le assenze, a qualsiasi titolo richieste, alle stesse trattenute in vigore per la malattia: in questo modo le assenze per donare il sangue o il midollo osseo, quanto a trattenute, sono equiparate alle presenze così come tutte le altre assenze non dovute a malattia.
   Si è dunque posto rimedio ad alcune “sviste” contenute nell’art. 71, ma purtroppo non a tutte. Rimane infatti la tassa sulla malattia: la decurtazione nella busta paga per i giorni di malattia non sarà più applicata solo a chi lavora in polizia, forze armate e vigili del fuoco. Nulla da eccepire per i vantaggi a favore di chi lavora per la sicurezza, ma probabilmente sarebbe stato più opportuno non creare discrepanze tra le varie categorie sociali. Siamo dunque costretti ad auspicare una nuova “marcia indietro” che consenta al  personale scolastico in malattia di non essere ulteriormente penalizzato.

Benito Ferrini

 

Snadir - Professione i.r. - mercoledì 1 luglio 2009

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