Rilevante sentenza a favore degli insegnanti di religione precari

Rilevante sentenza a favore degli insegnanti di religione precari

 
Il Giudice del Lavoro di Roma accoglie il principio sancito dalla Corte di Giustizia Europea del novembre 2014 circa la condizione dei precari della scuola italiana.  E’ interessante individuare l’aspetto specifico che ciascun giudice evidenzia nell’ambito delle “richieste” formulate dai ricorrenti: il Giudice del Lavoro di Roma – circa i ricorsi patrocinati dallo Snadir - “dichiara l’illegittimità del termine apposto ai singoli contratti”  e condanna il Miur-USR del Lazio “in favore di ciascun ricorrente, al risarcimento del danno subito, in misura pari a 15 mensilità di retribuzione, sulla base dell’ultima retribuzione di fatto”.
I docenti di religione precari, “attori” del citato ricorso, hanno richiesto in primo luogo la riqualificazione del proprio contratto da annuale a contratto a tempo indeterminato; il Giudice non ha riconosciuto sussistente tale diritto ma ha comunque ammesso che l’Amministrazione scolastica ha abusato dello strumento del contratto a termine “in ragione della loro successione senza limiti di tempo”.
Non possiamo escludere che il riconoscimento, da parte dei Giudici, del diritto al risarcimento possa sollecitare il Governo a dare una risposta favorevole alla stabilizzazione degli insegnanti precari di religione che, nel caso specifico, sarebbe sostanzialmente a costo zero per le casse dello Stato.
Tutti coloro che non hanno ancora fatto ricorso per la riqualificazione del loro contratto da tempo determinato a tempo indeterminato potranno compilare il Form in modo da ricevere prossimamente via e-mail informazioni dettagliate sulla possibilità di poter intraprendere una specifica azione legale (*).
                                                                                                                            
Ernesto Soccavo
 
 
 
(*) I predetti ricorsi saranno avviati per i soli iscritti allo Snadir o per coloro che si iscriveranno entro la consegna della documentazione al legale. E’ chiaro che la mancata iscrizione oppure la cessazione/revoca della stessa comporterà la decadenza della convenzione con il legale estensore del ricorso e la conseguente cessazione della tariffa agevolata destinata agli iscritti Snadir. Nel caso in cui  ricorrano le condizioni di mancata o  cessata iscrizione il ricorrente potrà continuare l’iter del ricorso, ma il legale di riferimento potrà chiedere il pagamento di parcella per la propria prestazione professionale in base alle normali tariffe professionali vigenti.
 
Snadir - Professione i.r. – 13 febbraio2015
;