Il Tribunale di Roma conferma il diritto allo scorrimento della graduatoria del concorso degli Idr nell’arco del triennio 2005-2008.

Il Tribunale di Roma conferma il diritto allo scorrimento della graduatoria del concorso degli Idr nell’arco del triennio 2005-2008


Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma si è pronunciato nelle scorse settimane sul ricorso di una insegnante di religione che aveva superato (con riserva, poi sciolta favorevolmente dal TAR) il concorso bandito nel febbraio 2004. L’insegnante ha contestato la mancata attivazione delle procedure di immissione in ruolo, nonostante si fossero rese disponibili diverse cattedre, nella propria diocesi, nel triennio 2005-2008.
Il Miur e l’USR per il Lazio, costituitisi in giudizio, hanno sostenuto che la graduatoria finale degli idonei del concorso indetto con decreto del 2 febbraio 2004 non era una graduatoria a scorrimento, sicché la ricorrente non poteva vantare alcun diritto di assunzione.
Il Giudice è stato di diverso avviso, infatti ha ritenuto il ricorso fondato.
I legali dello Snadir hanno sostenuto che, in violazione dell'obbligo di procedere alla copertura del 70% dei posti riservati agli insegnanti di religione cattolica nei territori di pertinenza di ciascuna diocesi, l'Amministrazione Scolastica avrebbe omesso di sottoporre il suo nominativo alla Diocesi di competenza, come per legge, ai fini della sua assunzione.
Il Giudice ha ritenuto che la norma, sulla scorta del suo significato letterale, sia stata reiteratamente e pacificamente interpretata dalla giurisprudenza come contenente un obbligo per l'Ufficio Scolastico Regionale di provvedere alla copertura del 70% dei posti nel territorio di pertinenza di ciascuna Diocesi. “In altre parole, alla Amministrazione Scolastica non è rimessa alcuna facoltà discrezionale di scegliere se provvedere o meno alla copertura di una cattedra vacante per l'insegnamento della religione cattolica, con assunzione di un docente a tempo indeterminato, avendo piuttosto l'obbligo di procedere alle assunzioni necessarie per reintegrare i posti fino a concorrenza del 70% di quelli vacanti”.
Pienamente accolte, quindi, le tesi dello Snadir che a favore dei diritti dei docenti precari di religione.

 

 

 

Snadir - Professione i.r. – 7 aprile 2016, h.11.00   

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