Un question time pilatesco

Un question time pilatesco
Gli insegnanti di religione fanno parte dell’organico dell’autonomia e possono fare i collaboratori (senza sostituzione) del dirigente scolastico

 

Ieri (21 settembre 2016) il Ministro dell’istruzione Giannini, nel corso di un question time alla Camera dei deputati, ha risposto a una interrogazione parlamentare sulla questione dell’individuazione dei docenti di religione come Vicari del dirigente scolastico.
Il Ministro ha sostenuto che le tappe legislative non discriminano affatto gli insegnanti di religione, come si può notare nel D.Lvo 165/01 e nel CCNL vigente. La legge di stabilità 2015, abrogando gli istituti dell’esonero e del semiesonero, ha introdotto un divieto generalizzato che non riguarda esplicitamente gli insegnanti di religione. Il comma 83 della legge 107/15 assegna – nel quadro dell’organico dell’autonomia “di cui fanno parte anche gli insegnanti di religione” – una quota del 10% da destinare all’individuazione dei propri collaboratori. Cosa diversa – continua il Ministro – sono le fattispecie dei collaboratori che vengono assegnate sulla base del contingente di potenziamento. In questo caso – dichiara il Ministro – “non è possibile che si possa presentare l’opportunità per i docenti dell’infanzia o per gli insegnanti di religione”.
Dalle parole del Ministro si deduce che i docenti di religione:
a) fanno parte dell’organico dell’autonomia, contrariamente a quanto affermato in precedenza dai funzionari del Miur nel corso della informativa sugli organici del personale docente del 27 aprile scorso;
b) possono essere individuati come semplici collaboratori del dirigente scolastico all’interno della quota del 10% dell’organico dell’autonomia (quindi senza sostituzione);
c) non possono svolgere la funzione Vicaria in quanto non ci sono docenti di potenziamento di religione, al pari dei docenti dell’infanzia.
Una nota di merito va all’affermazione che l’insegnante di religione, così come lo Snadir ha richiesto in più sedi, fa parte dell’organico dell’autonomia.
Noi siamo convinti che il percorso legislativo (precisiamo che il CCNL citato dal Ministro non è una tappa legislativa, bensì negoziale) sia stato fortemente penalizzante nei confronti degli insegnanti di religione, in quanto ha ridimensionato il loro ruolo nella scuola estromettendoli dal sistema organizzativo, per relegarli a figure di contorno.
Non condividiamo, infine, le ipotesi prospettate in questi ultimi mesi dal Miur per venire incontro alle richieste di alcuni dirigenti scolatici interessati ad avere come Vicario l’insegnante di religione, perché tali ipotesi aprirebbero un vulnus negli accordi concordatari in materia di insegnamento della religione cattolica.

 

Professione i.r. - 22 Settembre 2016 - h. 13.00

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