Deleghe legge 107, l´informativa del Miur

 Deleghe legge 107, l´informativa del Miur

 
 
Comunicati i provvedimenti attuativi relativi a Istruzione Professionale, inclusione scolastica, riorganizzazione del ciclo 0-6 e scuole all´estero
 
 
Martedì 6 febbraio alle ore 11.00 presso la sala dei Ministri del MIUR si è tenuta l’informativa alle OO.SS. sullo stato di attuazione delle deleghe previste dalla legge 107/15.
Durante l’incontro, una delegazione del Miur formata dal Dott. Pinneri, dalla Dott.ssa Novelli e dal Dott. Chiappetta, ha dato comunicazione delle bozze di provvedimento attuativo delle deleghe inerenti l’Istruzione Professionale, l’inclusione scolastica, la riorganizzazione del ciclo 0-6 e le scuole all’estero.
 
In tema di istruzione professionale, è stato inserito il comma sulle professioni sanitarie così come previsto dalla Legge 43/2006 su istanza della Conferenza Stato-Regioni e si è provveduto alla modifica dell’allegato 4 ampliando le correlazioni tra qualifiche e diplomi. Inoltre, si prevede l’emanazione di un ulteriore decreto di concerto tra MIUR e Regioni concernente i rapporti tra istruzione professionale statale e Ie FP e i criteri generali delle procedure di sussidiarietà. Nei percorsi di sussidiarietà si prevede un sistema per cui le scuole possono erogare qualifiche IFP utilizzando le quote di flessibilità.
 
Per quanto riguarda l’inclusione scolastica, il provvedimento è limitato alle modalità di organizzazione dei Glir - Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale(Delega art.9) e Git - Gruppo per l'Inclusione Territoriale. Il decreto prevede una composizione del Glir con a capo il dirigente USR, tre ispettori dirigenti tecnici amministrativi, quattro dirigenti scolastici, tre docenti esperti, cinque rappresentanti delle regioni, cinque degli enti locali e cinque delle associazioni di consulenza e supporto per l’applicazione della legge 104 con compiti consultivi.
 
Si è parlato pure del profilo professionale idoneo persvolgere la professione di docente all’estero. Servirannoalmeno 3 anni di ruolo, un livello B2 certificato, un’esperienza di progetti di intercultura e di respiro internazionale. Per i lettori si prevede la qualifica di docente di materie letterarie o di lingua straniera. Per gli ata sono previsti solo i requisiti della conoscenza della lingua. È poi prevista una formazione propedeutica di 12 ore gestita da Indire nelle scuole di assegnazione.
 
L’amministrazione ha poi affrontato il tema della riorganizzazione del ciclo 0-6, partendo da un primo decreto che dovrebbe definire il riconoscimento a livello di punteggio del servizio prestato nelle sezioni primavera (valutato un massimo di 6 punti per anno scolastico nella scuola dell’infanzia e come servizio aspecifico per i docenti della primaria). Per evitare situazioni di opacità nel caso di servizi offerti da privati o cooperative, si prevede che sia sempre corrisposto ai docenti e agli educatori il versamento degli oneri contributivi.
Un secondo decreto avrà invece come finalità quella di stabilire i requisiti professionali per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia, per cui ribadisce la normativa esistente che prevede la laurea in scienze della formazione. Per lavorare come educatrice nel nido, sarà invece necessaria la laurea triennale di educatore per i servizi dell’infanzia (L19). I laureati in scienze della formazione potranno essere utilizzati nei nidi solo dopo aver conseguito altri 60 CFU specifici per l’educazione e le competenza della primissima infanzia.
Rimangono inalterati i rapporti di lavoro preesistenti costituiti con i vecchi titoli. Per i diplomati magistrali che hanno conseguito il diploma entro il 2001/02, resterebbe la possibilità di fare valere il titolo magistrale per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia mentre per i nidi dovrebbe essere anche in questo caso previsto il conseguimento di 60 CFU dedicati.
 
Una volta comunicate le bozze del provvedimento, la delegazione FGU/Snadir ha rimarcato il ritardo con il quale il MIUR ha presentato i decreti e i provvedimenti attuativi dando alle OO.SS. solo tre giorni per esprimere un parere. In particolare appare evidente che, di fronte alla trattativa contrattuale arenata e in prossimità delle elezioni politiche, tale fretta può essere foriera di ulteriori problemi gestionali e di natura tecnico-amministrativa. Ha espresso preoccupazione soprattutto per la delega sugli istituti professionali che dovrebbero iniziare con il nuovo assetto dal 1 settembre 2018, quando a tutt’oggi non sono chiare le competenze delle Regioni nel rapporto sinergico con la scuola statale e quando si rimanda alla possibilità generica di curvare i quadri orari e gli assi culturali per consentire agli istituti professionali di poter inserirsi nelle qualifiche IFP regionali. Ciò non consentirebbe di stabilire linee chiare di determinazione del PTOF e degli organici. In una tale situazione di caos, si prospetta un ulteriore calo degli iscritti e l’indebolimento di un segmento fondamentale del sistema italiano di istruzione. Per questi motivi, la delegazione ha chiesto ancora una volta di posticipare l’avvio delle riforma all’anno scolastico 2019-20.
 
In merito alla delega 0-6 la delegazione FGU/Snadir ha ribadito le sue critiche al progetto definito dal D.lgs 65/17 poiché rimangono ancora troppe incertezze sul ruolo integrato tra Stato ed Enti Locali e scuole paritarie. In generale appare confusa l’attribuzione dei titoli necessari per insegnare nella scuola dell’infanzia e nei nidi, confusione determinata dall’omissione nel testo presentato della necessità per i diplomati magistrali ante 2001-2 di conseguire 60 CFU accessori. Sembra inoltre paradossale che un laureato in scienze della formazione debba conseguire i 60 CFU per lavorare nei nidi.
 
Sulle scuole all’estero la delegazione della FGU/Snadir, insieme alle altre OO.SS., ha messo in rilievo che il decreto oggetto di discussione entra pesantemente in ambiti che dovrebbero essere definiti dal contratto di lavoro collettivo. Di fatto l’attuale assetto di mobilità professionale previsto per l’estero sarebbe superato da un sistema di reclutamento nuovo e che mostra difficoltà oggettive di attuazione per l’inizio del prossimo anno scolastico.
 

La sensazione avvertita da tutte le delegazioni sindacali è quella di trovarsi di fronte ad una macchina burocratica autoreferenziale che si muove nel vuoto assoluto della politica. Con le elezioni politiche alla porta e con un contratto bloccato risulta evidente che la sfera tecnica e amministrativa del MIUR sia ancora molto lontana dal mondo reale.

 

FGU/SNadir , Professione i.r. - 7 febbraio 2018, h.15,40

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