Prime reazioni alla firma dell’Accordo per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. Tutti soddisfatti! Vittoria, quale vittoria e di chi ?

Prime reazioni alla firma dell’Accordo per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego

 

Tutti soddisfatti! Vittoria, quale vittoria e di chi ?

 

 

   Quando ho appreso la notizia della firma del Contratto del Pubblico impiego lì per lì non ho realizzato l’evento, solo dopo ho capito il perché: la mia mente si rifiutava di pensare che alla nostra categoria fosse stato fatto un simile affronto. Mi sono sentita indignata e offesa, sia per la firma sia per l’alone glorioso che alla notizia è stato dato. Una grande vittoria sindacale si è detto, tutti soddisfatti!Vittoria, quale vittoria e di chi ?

   Soddisfatti chi?

   A mio avviso è un giorno di lutto e per il sindacalismo è un’autentica débacle.

   Che i Confederali siano conniventi con questo Governo è ovvio, hanno la stessa matrice ideologica, ma almeno salvare la faccia, dire che non era stato possibile per motivi di spesa pubblica ottenere aumenti più congrui, non so una scusa qualsiasi , di facciata, ma credibile, ma addirittura dichiarare soddisfazione per la firma del contratto è scandaloso!!!!

   Il Contratto d’ora in poi avrà validità triennale, il 2006 sparisce dal recupero contrattuale ( poi ci saranno i soliti poveri illusi che faranno i ricorsi  sulla vacanza contrattuale attirati dalle lusinghe degli stessi sindacati che hanno firmato il contratto) e gli arretrati partiranno dal febbraio 2007, cioè 13 mesi di vuoto ( il contratto era scaduto il 31 gennaio 2005).

   Dite voi se c’è da cantare vittoria!

   Quando ho sentito i miei colleghi lamentarsi oggi in sala professori ho risposto che la categoria ha quello che si merita, perché se , nonostante tutto, ci sono migliaia di persone che rimangono iscritte a tali Sindacati, vuol dire che poi agli iscritti va bene; infatti, se la loro indignazione fosse autentica strapperebbero in massa le tessere per far pesare il loro dissenso.

   Il Sindacato dei lavoratori della conoscenza, una volta CGIL scuola, tutela tutti tranne i lavoratori della conoscenza o per lo meno non ritiene questa categoria degna di un contratto adeguato e ha atteggiamenti autenticamente antidemocratici contro coloro che non firmano il contratto perché  a livello locale esclude i non firmatari dalle trattative di Istituto e trova mille cavilli perché vuole restare l’unica e incontrastata voce dei lavoratori, “ alla faccia del tanto sbandierato pluralismo democratico sindacale”.

   Ormai è passato da un pezzo il tempo in cui la scuola era considerata un lavoro part time. L’impegno scolastico è talmente oneroso che richiede una presenza costante; inoltre è indispensabile un continuo aggiornamento - soprattutto per ciò che riguarda le nuove tecnologie - per rendere la didattica più adeguata ai tempi e alle esigenze del mondo del lavoro.

   Infine, ai docenti vengono ormai richieste notevoli competenze pedagogiche e psicologiche per riuscire ad interloquire con i giovani di oggi, pieni di problemi sia personali sia per riflesso della società.

   Ai grossi Sindacati tutto questo è sfuggito? Oppure non mettono piede nella scuola da troppo tempo e hanno perso il senso della Scuola Reale?

   E’ ovvio che allora è lecita la reazione di chi a richiesta di impegno risponde:” Ma a me chi me lo fa fare?”; perché un docente dovrebbe fare più del necessario se tanto non gli viene riconosciuto nulla, fra un po’ nemmeno quella miseria del Fondo di Istituto visto che anche lì hanno tagliato i fondi?

   Il guaio è che noi docenti facciamo già più del dovuto e la scuola dell’Autonomia ne è l’esempio vivente. I POF sono tutti ricchi di attività, malamente retribuite, che richiedono tempo e professionalità che i lavoratori hanno acquisito a proprie spese perché nessuno ha mai riconosciuto il tempo dedicato all’autoaggiornamento e all’autoformazione.

   Ora, che qualcuno mi risponda:” Dov’è la vittoria?”

 Angela Loritto

  • Snadir - lsabato 2 giugno 2007

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