Il Decreto Scuola è legge. Lo Snadir intraprende iniziative giudiziarie a tutela dei precari di religione
 
Il decreto, all’Art. 1-bis, conferma l’impegno delle istituzioni a bandire entro il 2020 un concorso ordinario per gli insegnanti precari di religione, previa specifica intesa con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Una norma che – non ci stancheremo di ripeterlo – rappresenta una risposta iniqua e discriminatoria oltre che inconcludente ai fini della stabilizzazione dei docenti precari che insegnano religione.
 
Contestiamo con forza l’ennesima ingiusta azione politica che ha deliberatamente ignorato e aggirato un problemareale; lasciando nell’incertezza migliaia di lavoratori della scuola.
 
In conflitto con le finalità originarie del decreto, la nuova legge contribuirà ad affollare la nostra “società precaria” costringendo molti insegnanti di religione ad affrontare una condizione di grave incertezza, avvilente e deficitaria.
 
Ai principi sanciti dall’art. 4 della nostra Costituzione, che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, è stata sostituita una visione del lavoro distorta dalle condizioni a cui i lavoratori sono costretti, tra cui ricordiamo l’impossibilità di progettualità, l’ansia, la frustrazione e l’instabilità.
 
Di fronte a tale ingiustizia, lo Snadir proporrà iniziative per la tutela dei precari, sia presso i tribunali interni che presso le corti europee per la tutela del principio di uguaglianza e non discriminazione tutelati dalla nostra carta costituzionale, dalla carta di Nizza e dalla clausola 4 della direttiva 1999/70.
 
 
 
;