La scuola italiana vittima di un gioco al massacro: è ora di smetterla!
L'innalzamento del numero medio di studenti per classe, se effettuato attraverso la riorganizzazione e l'aggregazione degli istituti scolastici, può consentire di sfruttare pienamente le risorse del sistema senza incidere sulla qualità del servizio (...) La qualità dell'insegnamento sembra dipendere meno dal numero degli insegnanti e più dalla loro motivazione".
tra il personale della pubblica amministrazione.
assolutamente che la minaccia di licenziamenti facili diventi lo strumento idoneo per migliorare la qualità dell'offerta formativa.
intervento didattico.
«Non solo le riforme non si fanno "senza insegnanti", ma la "vera" riforma » (E. Damiano).
Ed è bene, allora, reperire risorse nella spesa pubblica per investire nell'istruzione e nella formazione, invece che tagli "razionalizzati". Così come peraltro indica il Consiglio europeo di Barcellona nel 2002: "Sebbene le finanze pubbliche dei paesi dell'UE siano sottoposte a maggiori restrizioni, questo è un campo nel quale l'Europa non può permettersi di risparmiare".
Orazio Ruscica
Segretario Nazionale Snadir
Snadir - 27 ottobre 2006