Finanziaria 2007: il rischio di una scuola ridimensionata
30.000 docenti in meno nei prossimi tre anni
Come spesso accade, risulta estremamente complicato interpretare le disposizioni della legge Finanziaria e riconoscerne le motivazioni, difficoltà accentuata dal silenzio di intellettuali, critici, politici, opinionisti, giornalisti, sindacati, su alcune evidenti storture.
Prendiamo per esempio in esame l’art. 66 che riguarda “interventi per il rilancio della scuola pubblica”; al punto 1. a) si parla di un incremento del valore medio nazionale del rapporto alunni/classe dello 0,4 (cioè aumenterà il numero degli alunni per classe); ma se nel testo ufficioso della Finanziaria, quello che – per intenderci – fu fischiato da tutte le parti, si diceva che il rapporto alunni/docenti sarebbe cresciuto nel 2007/2008 fino al 10,6 (cioè 1 insegnante ogni 10,6 alunni) , nel 2008/2009 fino all’11 e nel 2009/2010 fino al 12; come è possibile che adesso venga definitivamente approvato un incremento dello 0,4 del rapporto alunni/classe?
Tale decisione vuol dire incrementare il rapporto alunni/docenti del 10,7 nell’a.s. 2007/2008, nel a.s. 2008/2009 del 10,9 e nell’a.s. 2009/2010 dell'11,1.
Ipotizzando un incremento medio dell’0,5% degli alunni per anno scolastico, si avrà una diminuzione di 6.715 classi nell’a.s. 2007/2008, di 4.000 nell’a.s. 2008/2009 e di altri 4.000 nell’a.s. 2009/2010, per un totale nel triennio 2007/2009 di 14.715 classi in meno. A fronte di ciò ci sarà una riduzione di 13.196 docenti nell’a.s. 2007/2008, di 7.861 nell’a.s. 2008/2009 e di 7.861 nell’a.s. 2009/2010, per un totale nel triennio 200/2009 di 28.917 docenti in meno (vedi Tabella allegata).
Possibile che nessuno si sia accordo di questa prospettiva?
E ancora. Al punto 1. c), per dare finalmente soluzione al problema del precariato, si parla di un piano triennale di assunzione di personale a tempo indeterminato (circa 150.000 unità) , però “da verificare annualmente - circa la concreta fattibilità dello stesso - di intesa con il ministero dell’economia e delle finanze”!!!
Ma, così formulata, la legge Finanziaria invece di rappresentare un serio impegno economico del governo, rischia di diventare un manifesto elettorale! In base a queste “previsioni” così aleatorie è facile intuire che queste 150.000 unità saranno fortemente decurtate di circa 30.000 unità previste dai tagli derivanti dalla rimodulazione del rapporto alunni/classi, se non addirittura “dimenticate”.
La legge Finanziaria rappresenta l’impegno finanziario del governo per i prossimi anni, vale a dire, in parole povere, il documento che deciderà come vivranno nei prossimi anni le famiglie italiane. Eppure, dopo la diffusione della versione definitiva, le proteste iniziali si sono spente ad una ad una, anzi qualcuno si è spinto a proclamare che nessun taglio è previsto per la scuola.
Eppure una decurtazione di alunni e classi, più o meno accentuata, e quindi di posti di lavoro, risulta essere una conseguenza inevitabile delle modifiche proposte.
La Segreteria Nazionale dello Snadir
Snadir - 5 ottobre 2006