GLI INSEGNANTI NON DOVRANNO RESTITUIRE MENSILMENTE I 150 EURO DERIVANTI DALLA QUESTIONE DEL BLOCCO DEGLI SCATTI
GLI INSEGNANTI NON DOVRANNO RESTITUIRE MENSILMENTE I 150 EURO DERIVANTI DALLA QUESTIONE DEL BLOCCO DEGLI SCATTI
Il Governo fa dietrofront dopo la “burocratica” decisione del Ministero dell’Economia del 27 dicembre scorso
In un Nota, comparsa in data odierna (8 gennaio), sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, si legge che, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, è stato deciso che i docenti interessati non dovranno più restituire a partire da gennaio 2014, in rate mensili di 150 euro, quanto legittimamente percepito nel corso del 2013 a seguito dello sblocco degli scatti stipendiali.
La vicenda era sorta a seguita della Nota del Mef n.157 del 27 dicembre 2013, con la quale si dava seguito alle norme contenute del DPR 122/2013, ovvero il blocco del CCNL e degli automatismi stipendiali relativi all’anno 2013. La decisione del Ministero dell’Economia disponeva il recupero delle somme percepite da due categorie di insegnanti: chi era scattato a gennaio 2013 e aveva percepito nell’aprile 2013 l’attribuzione degli scatti con arretrati e coloro che avevano avuto lo scatto da settembre 2013. La questione coinvolgeva anche coloro che avevano programmato di andare in pensione da settembre 2014 perché finalmente avevano maturato lo scatto.
“La decisione presa di concerto da Letta, Carrozza e Saccomanni” – dichiara il segretario nazionale, prof. Orazio Ruscica – “ha rimediato a questa ingiusta e vessatoria strategia politica, condotta dai Governi tra il 2010 e il 2013, volta a limitare i diritti economici acquisiti dei lavoratori della scuola. Ora è necessario ed urgente il recupero degli arretrati del 2012, già stabiliti dagli accordi del novembre scorso”.
Snadir - Professione i.r. - 8 gennaio 2014